Lo scorso 11 Novembre 2022 EMA ha autorizzato la commercializzazione di una nuova terapia per il trattamento dell’infezione da Citomegalovirus (CMV) in pazienti che abbiano ricevuto un trapianto di midollo osseo o di organo solido. Il farmaco è formulato in compresse per os, da 200mg, contiene il principio attivo maribavir. Il parere favorevole di EMA, giunto alcuni mesi dopo quello di Canada [1], USA [2] e Australia [3], è avvenuto tramite procedura di autorizzazione centralizzata.

Dal punto di vista farmacodinamico, maribavir si configura quale agente antivirale unico nel suo genere esplicando un’azione inibitoria e competitiva della proteina chinasi UL97 del citomegalovirus umano con conseguente inibizione a valle della replicazione del DNA virale.

Il Citomegalovirus umano appartiene alla famiglia dei beta herpesvirus e, sebbene risulti comunemente diffuso tra gli essere umani con evidenze sierologiche nel 40-100% degli adulti in forma latente e priva di manifestazioni cliniche, nel caso di pazienti immunocompromessi l’incidenza epidemiologica cambia radicalmente. A livello mondiale, infatti, l’infezione da CMV si stima essere del 16-56% nei pazienti sottoposti a SOT (solid organ trasplant) [4] e del 30-80% nei riceventi HSCT (haematopoietic stem cell transplant) [5] con conseguente maggior rischio di rigetto, necessità di ricovero ed esiti infausti. Maribavir è destinato quindi al trattamento dell’infezione da CMV in pazienti di età > 12 anni e di peso > 35 kg, refrattari alle terapie convenzionali (con o senza sviluppo di resistenza genica) quali ganciclovir, valganciclovir, cidofovir o foscarnet, che abbiano acquisito il virus in seguito a trapianto d’organo o di midollo osseo.

L’approvazione è giunta sulla base dei dati dello studio SOLSTICE: un open label, randomized 2:1 clinical trial di fase 3 che ha confrontato l’efficacia e la sicurezza di maribavir rispetto ai convenzionali antivirali (ganciclovir, valganciclovir, foscarnet, cidofovir) in pazienti trapiantati con infezione da CMV refrattaria. Il 55,7% dei riceventi maribavir ha raggiunto la clearance della viremia a 8 settimane, rispetto al 23,9% dei pazienti trattati con terapie convenzionali [6]. I principali effetti avversi riportati comprendono nausea, vomito e diarrea. 

A cura di Sabrina Trivellato, Azienda Ospedale Università Padova

Bibliografia

    1. Takeda. Health Canada approves Takeda’s LIVTENCITYTM (maribavir) the first and only treatment for adults with post-transplant cytomegalovirus (CMV) infection. Published September 20, 2022. https://www.takeda.com/en-ca/newsroom/news-releases/2022/health-canada-approves-takedas-livtencity-maribavir-the-first-and-only-treatment-for-adults-with-post-transplant-cytomegalovirus-cmv-infection/.
    2. Takeda. Takeda’s LIVTENCITY (maribavir) approved by U.S. FDA as the first and only treatment for people ages 12 and older with post-transplant cytomegalovirus (CMV), refractory (with or without genotypic resistance) to conventional antiviral therapies. Published November 23, 2021. https://www.takeda.com/newsroom/newsreleases/2021/takeda-livtencity-maribavir-approved-by-us-fda/.
    3. Therapeutic Goods Administration (TGA). LIVTENCITY maribavir 200 mg film coated tablet bottle (380132) [Australian product information]. Therapeutic Goods Administration (TGA). Published October 8, 2022. https://www.tga.gov.au/resources/artg/380132
    4. Azevedo L, et al. Cytomegalovirus infection in transplant recipients. Clinics (Sao Paolo). 2015;70(7):515-523.
    5. Styczynski J. Who is the patient at risk of CMV recurrence: a review of the current scientific evidence with a focus on hematopoietic cell transplantation. Infect Dis Ther. 2018;7:1-16.
    6. Avery RK, et al. SOLSTICE Trial Investigators. Maribavir for Refractory Cytomegalovirus Infections With or Without Resistance Post-Transplant: Results From a Phase 3 Randomized Clinical Trial. Clin Infect Dis. 2022 Sep 10;75(4):690-701. doi: 10.1093/cid/ciab988. Erratum in: Clin Infect Dis. 2023 Jan 06;: PMID: 34864943; PMCID: PMC9464078.