Clesrovimab: la nuova frontiera nella profilassi dell’infezione da Virus Respiratorio Sinciziale (VRS)

A cura di: Jennifer Bruno 1
1 ASST Valtellina e Alto Lario, SC Farmacia Ospedaliera, Sondrio

 

Abstract

Clesrovimab-cfor è un anticorpo monoclonale (mAb) interamente umano di ultima generazione, sviluppato per offrire una protezione stagionale contro le forme più gravi di malattia del tratto respiratorio inferiore (LRTD) causate dal Virus Respiratorio Sinciziale (VRS) in neonati e lattanti. Agisce come inibitore della fusione, bloccando quindi l’ingresso del virus nelle cellule, soprattutto grazie al targeting mirato del sito antigenico IV della proteina F.

La sua caratteristica distintiva è la modifica molecolare YTE (un insieme di variazioni amminoacidiche nella regione Fc dell’anticorpo) che estende di molto l’emivita sierica del farmaco (circa 44 giorni). Questo permette, con una singola dose intramuscolo, di proteggere un bambino per un’intera stagione. Alcuni studi clinici hanno dimostrato una riduzione dei tassi di ospedalizzazione fino all’84,3%.
Si tratta, quindi, di un’opzione in più che si affiancherà a nirsevimab nella prevenzione delle infezioni da VRS nei bambini.

 

Last update: 22 settembre 2025

  • 22 settembre 2025 (SMFM): La Society for Maternal-Fetal Medicine (SMFM) ha aggiornato le sue linee guida, posizionando Enflonsia® come alternativa di immunizzazione passiva alla vaccinazione materna, facendo chiarezza su come ottimizzare la protezione infantile.
  • Settembre 2025 (Europa): Il Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP) dell’EMA ha espresso un parere positivo ed ha avviato l’autorizzazione per l’immissione in commercio in Europa.
  • Giugno 2025 (Stati Uniti): Il farmaco ha ottenuto l’approvazione iniziale da parte della Food and Drug Administration (FDA) per l’uso nei lattanti di età inferiore agli 8 mesi.

 

Progettazione e prevenzione

Il VRS è una delle principali preoccupazioni pediatriche a livello mondiale, responsabile di migliaia di ricoveri ospedalieri annuali, soprattutto tra i bambini più piccoli. Clesrovimab si propone come alternativa profilattica più semplice ed efficace rispetto ai regimi con iniezioni mensili.

Alla base della sua efficacia troviamo il design molecolare che garantisce un’emivita prolungata.

Figura 1 – ST Barnett et Al

 

I ricercatori hanno ingegnerizzato la molecola con una tripla sostituzione amminoacidica (YTE) nella regione Fc, potenziando così il recettore neonatale Fc (FcRn). Questo meccanismo biologico rallenta il catabolismo dell’anticorpo, prolungandone l’emivita nel circolo ematico a circa 44 giorni nei lattanti. In questo modo una singola iniezione è sufficiente per coprire il periodo critico della stagione VRS (nei mesi da novembre ad aprile inclusi).

Clesrovimab è inoltre un inibitore di fusione altamente specifico. Infatti si lega al sito antigenico IV della proteina di fusione F del virus, bloccandone fisicamente la capacità di fondersi con le membrane cellulari e quindi impedendo l’infezione. Inoltre il sito IV è largamente presente tra i vari ceppi di VRS, perciò il farmaco offre anche un’ampia protezione ad ampio spettro.

L’approvazione del farmaco è avvenuta in parallelo con l’introduzione della vaccinazione materna per VRS (vaccino con due antigeni ricombinanti stabilizzati della proteina F di prefusione di VRS-A e VRS-B), creando così due percorsi di immunizzazione: quello materno attivo, in cui il vaccino viene somministrato alla madre in gravidanza per trasferire gli anticorpi al feto, e quello infantile passivo, che prevede la somministrazione diretta al bambino dell’anticorpo monoclonale.

Le linee guida, inclusa la dichiarazione della SMFM, indicano chiaramente che i lattanti devono essere protetti attraverso una delle due strategie, ma che non dovrebbero ricevere sia il vaccino materno sia l’anticorpo. Quindi Clesrovimab rappresenta l’opzione preferenziale per i lattanti che non hanno potuto beneficiare della vaccinazione in utero.

 

Caratteristiche del farmaco

Clesrovimab è indicato in modo specifico per la prevenzione della malattia respiratoria del tratto inferiore (LRTD) causata dal Virus Respiratorio Sinciziale (VRS), ed è destinato a tutti i neonati e lattanti che si trovano all’inizio o all’interno della loro prima stagione VRS. Il suo regime posologico è piuttosto semplificato: una singola iniezione intramuscolare da 105 mg. Questo elimina la necessità di eseguire calcoli basati sul peso del lattante e di conseguenza riducendo il rischio di errori di dosaggio. L’efficacia è stata confermata anche per i pazienti ad alto rischio, come i bambini con malattia polmonare cronica o cardiopatia congenita; per questi ultimi, in particolare quelli sottoposti a chirurgia cardiaca con bypass, si raccomanda una somministrazione aggiuntiva di 105 mg per compensare la potenziale diluizione dell’anticorpo che avviene durante l’intervento. Infine, Enflonsia® può essere co-somministrato con i vaccini pediatrici di routine, purché vengano sempre utilizzati siringhe e siti di iniezione separati per garantire la sicurezza e l’efficacia.

 

Risultati clinici e sicurezza

Lo studio registrativo MK-1654-004 (Fase 2b/3 controllato con placebo) ha fornito la prova decisiva dell’efficacia dell’mAb. Durante lo studio il focus è ricaduto su lattanti nati a partire dalla 29esima settimana di gestazione e i dati più convincenti riguardano la prevenzione delle conseguenze più gravi, con particolare accento circa la riduzione dei ricoveri ospedalieri associati al VRS. Infatti la riduzione ha raggiunto il valore dell’84,3% a 150 giorni post-somministrazione (rispetto al placebo). Inoltre la riduzione complessiva delle infezioni del tratto respiratorio inferiore gestite clinicamente è stata del 60,5%.

Le reazioni avverse più frequenti sono generalmente lievi o moderate e sono limitate al sito di iniezione (eritema, gonfiore) e alla comparsa di eruzioni cutanee (rash). Uno studio di Fase I condotto su partecipanti cinesi (adulti, bambini e lattanti) ha confermato la buona tollerabilità in diverse fasce d’età, senza segnalazioni di eventi avversi gravi correlati all’uso del farmaco.

 

Cosa accadrà in futuro

Clesrovimab si affiancherà a nirsevimab, giunto ormai alla seconda campagna di immunizzazione nei neonati e nei lattanti fragili in Italia, per la profilassi dell’infezione da VRS.

La possibilità di avere a disposizione più risorse terapeutiche in questo setting rappresenta un importante passo per il raggiungimento di una completa immunizzazione oltre che garantire una nuova opzione per eventuali forme resistenti del virus.

Bibliografia

  1. European Medicines Agency (EMA). Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP) Summary of opinion: Enflonsia (clesrovimab). 18 September 2025.
  2. Merck Sharp & Dohme LLC. ENFLONSIA™ (clesrovimab-cfor) injection, for intramuscular use – Highlights of Prescribing Information. Revised: 06/2025.
  3. Thambi, N. et al. Development of High-Titer Antidrug Antibodies in a Phase 1b/2a Infant Clesrovimab Trial Are Associated With RSV Exposure Beyond Day 150. J Infect Dis. 2025.
  4. He, Y. et al. Phase I open-label study of the respiratory syncytial virus monoclonal antibody clesrovimab: Safety and tolerability in healthy Chinese participants. Hum Vaccin Immunother. 2025.
  5. Society for Maternal-Fetal Medicine (SMFM). SMFM Statement: Respiratory Syncytial Virus Vaccination in Pregnancy. Last Updated: September 22, 2025.
  6. Sam T Barnett, Jane Tuckerman, Ian G Barr, Nigel W Crawford and Danielle F Wurzel. Respiratory syncytial virus preventives for children in Australia: current landscape and future directions. Last Updated: 26 May 2025